Ugly Betty, una bruttina... nemmeno tanto speciale

Il problema è che molti critici (e molti blogger) hanno comunicato l'idea che Betty fosse anticonfomista perché la protagonista non è la solita ex modella, ma una ragazza semplice e bruttina, e anche il martellante battage promozionale di Italia 1 puntava su questa idea; in realtà, come dicono in America, they didn't get the point, non hanno centrato il punto. Betty è brutta, ma è buona e intelligente, perché ovviamente tutte le cozze sono intelligenti e tutte le strafig... sono stupide. Betty è l'immigrata dal cuore d'oro circondata da bianchi scorretti e profittatori, perché ovviamente tutti gli immigrati sono "moralmente" migliori dei loro colleghi occidentali. Insomma, Betty non è per niente originale, è la fiera dei vecchi clichés televisivi, ma così vecchi che non si vedevano dagli anni '80... ed è proprio quello che ci voleva. Per lo meno, è quello che ci voleva per il pubblico americano. Come avevo già detto, in tempi non sospetti, il pubblico americano si è stancato dei serial troppo complicati, che pretendono un coinvolgimento delle più sottili doti mentali (vedi X-Files, Lost, 24...) , così come del realismo estremo (Sopranos, CSI) e del politicamente scorretto (ancora Sopranos, Will & Grace), e ci avevo visto giusto dicendo che saremmo tornati verso una serialità meno "pretenziosa". Ugly Betty è il ritorno del caro vecchio confortante conformismo degli anni '80.
Pensateci bene, anche Grey's Anatomy, una vera follia collettiva negli USA fino alla scorsa stagione, si basa sugli stessi presupposti. Ma io non me la prendo con Betty perché è favola! Se è una favola, la guarderò come una favola.
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