martedì, settembre 19, 2006

Jericho: ottimo inizio

Ho avuto modo di vedere la prima puntata di Jericho. Signori, le mie previsioni espresse nel post "Jericho: per gli orfani di Invasion", si sono avverate e vi rimando al post per le informazioni di base sulla serie.
In realtà, dopo avere letto la presentazione iniziale di Jericho, ero molto intrigata, ma un po' dubbiosa rispetto ad alcuni aspetti della storia di partenza: un'esplosione nucleare in lontananza, soprattutto in direzione Iran, è abbastanza verosimile, ma l'isolamento totale rispetto al resto del mondo mi sembrava davvero poco credibile.
Come cavolo è possibile rimanere così isolati? Certo, le comunicazioni radio, telefoniche e Internet possono saltare facilmente, soprattutto se saltano in aria tutte le stazioni che le gestiscono, ma ci si potrà sempre spostare, in macchina, a cavallo, a piedi...
Non avevo pensato che la paura della radioattività e della contaminazione poteva costringere gli abitanti all'isolamento nel villaggio, ma forse anche la paura di scoprire una realtà terribile.
Mi chiedo adesso come faranno quando anche i loro generatori di energia elettrica saranno scarichi.
Mi chiedo se troveranno un modo per scoprire se sono davvero gli unici superstiti tra l'Atlantico e il Pacifico.
Mi chiedo se qualcuno avrà mai il coraggio di tentare il viaggio verso la prima città vicina, sfidando la radioattività.
Soprattutto mi chiedo chi sia quello straniero, apparentemente l'unico estraneo nel villaggio, che si presenta ad ogni persona con un'identità diversa.
Mi chiedo troppe cose... Temo che dovrò avere modo di vedere anche la seconda puntata.


Inigo: a new TV series addiction

P.S.
Nella foto di lato vedete il sindaco di Jericho: non vi ricorda qualcuno? In uno dei prossimi post vi racconterò chi è.

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