martedì, febbraio 27, 2007

Start Trek, stelle nelle stelle: Adrien Brody sarà Spock!

Sempre più telefilm di culto diventano film (Hazzard, Charlie's Angels, Starsky & Hutch) e per questo anche i tele-film ritornano in auge. Star Trek ritornerà con un nuovo episodio per il grande schermo e sarebbe l'undicesimo dei film ispirati dalla serie televisiva. Naturalmente il cast non sarà quello originale: il dottor McCoy (DeForest Kelley) ci ha lasciati nel 1999 e il capitano Kirk è ormai "fuori ruolo" per il pubblico americano che lo identifica come una specie di istrione televisivo senza freni perché... è una specie di istrione televisivo senza freni! Inoltre la trasposizione hollywoodiana di una serie sembra ormai esigere che gli interpreti non siano quelli originali del telefilm. Chi potrebbe essere il nuovo Dott. Spock? L'uomo nella foto accanto sembra in pole position e non potremmo essere più d'accordo con chi sta facendo il casting: non avrà bisogno di trucco per il naso e per gli occhi e basterà una sistematina alle orecchie e una bella frangetta che fa tanto modella di Gucci in passerella. L'unico problema è che Spock era senza emozioni, impassibile perchè vulcaniano: bisognerà lavorare per levare quel ghigno...

Adrien Brody ha vinto l'Oscar per "The Pianist"

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martedì, febbraio 20, 2007

Lost: chiusura inevitabile?

Proprio nel post precedente applaudivamo alla decisione degli autori di Lost di prevedere una fine certa per la serie, in un arco di 5 stagioni, e di non prolungarla ad infinitum con il rischio di perdere credibilità e qualità.
Purtroppo sembra che la coppia JJ Abrams - Damon Lindelof sarà costretta a cucire insieme i pezzi della trama in qualche modo e in un periodo di tempo molto più breve. Gli ascolti americani della serie (negli USA sono a metà della terza stagione) sono calati a picco dopo la pausa invernale: le maggiori serie televisive americane vengono infatti interrotte nei mesi di novembre-dicembre-gennaio per evitare lo scontro diretto con le partite del football americano in prima serata. Purtroppo questo "hiatus", interruzione, sembra avere danneggiato gli ascolti di molti telefilm e Lost in particolare: una trama così complessa si dimentica facilmente e nel frattempo ci si affeziona ad altri telefilm, più banali magari, ma più godibili.
Alcune fonti, non si sa quanto affidabili, parlano di una chiusura entro la fine della stagione. E adesso? Mica si inventeranno che era tutto un sogno di Hurley il grassone paziente psichiatrico...

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giovedì, febbraio 15, 2007

Lost e la sindrome di X-Files

Qualche mese fa ormai, Inigo parlava della fine disastrosa di alcune serie particolarmente complesse e prediceva un ritorno a storie più semplici e più lineari.
A quanto pare i produttori di Lost sembrano darci ragione. Diverse dichiarazioni delle ultime settimane da parte di Damon Lindelof suggeriscono che il progetto Lost seguirà un percorso a tappe ben precise, che porterà a un finale definito e coerente con tutti gli elementi offerti agli spettatori dall'inizio della serie. Tanto è vero che gli autori avrebbero programmato esattamente 5 stagioni nel corso delle quali si risolveranno i nodi e i temi proposti dalla serie. Mai più telefilm tranciati a metà e senza finale (Invasion), mai più conclusioni incomprensibili e rattoppate in qualche modo perché i produttori avevano tagliato i fondi, come accadde ad X-Files, che si trascinò nelle ultime stagione con invenzioni e ribaltamenti quasi vergognosi. Il fallimento di molte nuove serie "misteriche" (Vanished, Kidnapped), lanciate lo scorso autunno, ha fatto riflettere autori e produttori. Perfino gli autori di Jericho, l'unica serie del genere catastrofico ad ottenere un buon successo, hanno rassicurato i fans che molti degli interrrogativi posti nelle prime puntate saranno risolti entro la prima stagione. Non ha senso riempire gli episodi di enigmi e misteri che si accavallano l'uno con l'altro con la speranza di tenere gli spettatori incollati allo schermo per anni e anni: questa impostazione poteva rendere quando esistevano solo una o due serie di questo tipo, ma se tutte cercano di ripetere questo modello, il tempo libero e le energie mentali dello spettatore non riusciranno a reggere nemmeno per la prima stagione!

Insomma si ritornerà ad una serialità più semplice e comprensibile, forse un po' stile anni '80, con linee di racconto che si concludono (alleluja!) nell'arco di una stagione, come la fortunatissima serie 24, con Kiefer Sutherland.
<-- Comunque, neanche in 5 anni di puntate riusciranno a darci una spiegazione di questo coso.

Inigo: back to the roots!

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Grey's Anatomy: McDreamy... il Dott.Stranamore?

Qualche post fa ci chiedevamo come avrebbero fatto gli infallibili traduttori italiani a rendere in italiano il MCGergo di Grey's Anatomy, ovvero i soprannomi, gli slogan, le frasi fatte che i protagonisti della serie ripetono in tutti gli episodi, tanto da averli trasformati in modi di dire comuni per tutti gli americani. Ebbene nell'ultima puntata di Grey's Anatomy trasmessa da Italia 1, mi sono accorta che il soprannome del bel dottor Shepherd, "McDreamy", è stato reso con"Dr. Stranamore"... Mah... A me suona un po' strano un soprannome che si riferisce ad una trasmissione italiana in bocca a personaggi che sono ovviamente americani! Non credo che il riferimento fosse al film di Kubrick visto che non c'è nulla di romantico in quel film. E poi, come mi chiedevo nel vecchio post, come faranno per continuare la serie con McSteamy?

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